SCULTURE
Nella sua produzione scultorea, l'artista esplora un versante della dimensione femminile sospesa tra valore e stigma dove, come spettatori, siamo liberi di venerare o profanare, rispettare o ignorare.
Dai tabù ricevuti nel nucleo familiare e sociale si scatena una riflessione verso ciò che è sacro e ciò che è degno di essere profanato attraverso una domanda inquietante.
Le sculture generano uno spazio che gioca tra il rispettabile e l'esposto alla ristrutturazione, dialogando con un sistema di valori in cui il divino ed i suoi aspetti semantici sono legati al presente.
Alcuni manufatti religiosi che, una volta estratti dal recinto sacro, diventano feticci del nostro sistema di credenze.
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L'essere donna prende le distanze da ciò che è ereditato passivamente dai nostri antenati, superando un sistema di simboli per poter trascendere se stessa nella sua manifestazione o, irrimediabilmente, intorpidirsi in modo sterile. Uno spazio intimo e sincretico, tra ciò che è simbolicamente temuto e ciò che è fisicamente agognato, sofferto e goduto.
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Ridefinire le coordinate di ciò che è personalmente significativo, incorporare simboli e generare nuovi stimoli trovando sostentamento nella tradizione.